Genova – Interrogatorio di garanzia per Daniel Borsi, il ragazzo di 19 anni accusato di aver picchiato selvaggiamente l’ingegnere informatico Sergio Faveto, lo scorso 3 agosto, in compagnia di un 17enne. L’uomo era poi deceduto un mese dopo a causa delle gravi ferite riportate in quell’aggressine nata perché scambiato per un pedofilo.
Il giovane avrebbe ammesso le sue responsabilità nel corso dell’incontro con il magistrato, dicendo di essere pentito per quello che è successo.
Sergio Faveto, 51 anni, era stato additato come pedofilo senza alcuna prova e per fatti mai accaduti e questo sarebbe bastato a scatenare la furia dei due giovani che lo avrebbero preso a calci e pugni causando gravissime lesioni.
L’uomo era stato soccorso in piazza, riverso a terra, e trasportato in ospedale dove non si è più ripreso.
Un episodio choc che dimostra come le maldicenze possano letteralmente uccidere una persona.
L’uomo, con qualche lieve disturbo, era solito far vedere cartoni animati sul suo portatile e sul telefono smartphone ai bambini che incontrava nei giardini della zona di Molassana e questo potrebbe averlo fatto additare – con un evidente scambio di persona – per un malintenzionato. In realtà le indagini condotte dalle forze dell’ordine sulla vita della vittima non hanno evidenziato alcun comportamento od orientamento sessuale particolare e nessun filmato pedo pornografico è stato trovato sul suo computer e telefono.
Eppure il pettegolezzo lo ha condotto alla morte e proprio per questo le indagini si estendono anche alle frequentazioni dei due indagati per capire se altre persone abbiano partecipato al pestaggio e se qualcuno abbia fatto circolare voci e maldicenze sull’ingegnere.