Tigullio – Quando era minorenne aveva accettato di farsi riprende dal fidanzato nella loro intimità ed ora viene ricattata dal giovane che vorrebbe riallacciare una relazione che le ha voluto troncare. Una giovane di 19 anni, nascosta in una località segreta del Tigullio, ha denunciato alle forze dell’ordine uno squallido ricatto cui sarebbe soggetta da parte dell’ex. La giovane ha scoperto poi che il ragazzo ha diffuso il materiale tra gli amici e ora vive nella vergogna di essere riconosciuta e nella paura che il ragazzo possa trovarla e farle del male.
La giovane ha lasciato il paesino del centro Italia dove è avvenuta la vicenda ed ora vive sotto falso nome sperando che la Giustizia faccia il suo corso e che il ragazzo venga punito per quanto fatto mentre rischia di restare delusa per la diffusione del video perchè l’Italia non ha alcuna Legge che tutela davvero i Cittadini rispetto ai colossi dei Social che, in nome di una non reale “libertà” non si sono ancora dotati di “uffici” preposti al contrasto della diffusione di video personali o comunque pubblicati senza l’autorizzazione delle persone ritratte.
La ragazza, quando era minorenne come fanno moltissimi adolescenti nell’epoca dei telefonini, aveva accettato che il fidanzato di allora filmasse momenti delicati della loro relazione e poi, quando aveva deciso di lasciarlo, si è ritrovata vittima dei suoi ricatti.
Poiché non ha accettato di tornale con lui, il ragazzo avrebbe prima inviato i filmati alla cerchia dei suoi amici e poi, sfuggito al suo controllo o meno, uno dei filmati è stato pubblicato su una piattaforma di condivisione dei contenuti e quindi, divenuta praticamente inarrestabile alla luce delle carenze nella applicazione della legislazione italiana (come quella europea in genere).
Ora il ragazzo è indagato per diffusione di materiale pedo-pornografico (la ragazza ripresa era minorenne) ma anche per stalking e per violenze psicologiche.
Analoga denuncia per detenzione e diffusione di materiale pedo-pornografico la rischiano tutti coloro che, avendo ricevuto il materiale, non ne denuncino immediatamente l’arrivo.
Le forze dell’ordine invitano a denunciare immediatamente le richieste di qualunque genere legate alla minaccia di diffusione di immagini intime per poterne bloccare prima possibile la diffusione.
Le associazioni dei genitori denunciano un crescente uso dei telefonini per scambiare immagini “delicate” tra minorenni e chiedono al Governo Leggi davvero in grado di contrastare ogni abuso come quella che prevede che ogni piattaforma online disponga obbligatoriamente di uffici “fisici” in Italia con personale che può essere contattato facilmente e H24 per intervenire immediatamente con il blocco di filmati lesivi della dignità e onorabilità delle persone o di bullismo, di violenza o di altri reati penalmente perseguibili e che, laddove le piattaforme online non adempiano, vengano equiparate a qualunque editore e quindi penalmente ed economicamente sanzionabili.