Genova – Il successo per i fuochi artificiali non “spegne” le polemiche (di cui LiguriaOggi aveva già scritto), a Pegli, per l’anticipo della Fiera del Mare alla giornata di sabato anziché alla tradizionale ultima domenica di luglio ed infiamma ancora i social.
In molti criticano la decisione di stravolgere usi ormai consolidati, soprattutto da parte di chi si professa strenuo difensore delle tradizioni, ma anche la scelta di ridurre dall’intera giornata al solo pomeriggio-sera una festa che è, appunto, una tradizione.
Sui social c’è chi racconta di essere andato a vedere le bancarelle “senza caos”, di prima mattina, e di non aver trovato nulla perché l’allestimento era previsto solo nel pomeriggio e altri hanno espresso solidarietà ai commercianti che, sotto il sole cocente, hanno preparato le 80 bancarelle (invece delle solite 125) magari dopo aver partecipato ai mercatini presenti in altre zone (in via Tortosa a Marassi e a Terralba a San Fruttuoso) e smontato gli stessi banchi sempre sotto il sole, a mezzogiorno.
I più si domandano cosa abbia spinto il Comune e gli organizzatori a compiere una scelta così “disturbante” per le abitudini consolidate dei pegliesi.
A spiegarlo ci prova il Civ Riviera di Pegli anche se, invece di comunicare con i Media a mezzo comunicato stampa – che non significa fare anticipazioni solo a quelli “graditi” e sponsorizzati dal Comune – preferisce commentare direttamente i post che mettono in discussione l’evento
“I fuochi sono stati spostati da domenica a sabato – scrive il CIV – xchè Arenzano li aveva già rimandati x pioggia e li aveva fissati x domenica, quindi hanno pensato di non sovrapporre la data. Questo solo x quest’anno.
Avendo spostato al sabato i banchi che si erano prenoteti x la fiera gli stessi o la maggior parte erano impegnati nei mercati fissi del sabato. Quindi non potendo venire dalla mattina hanno preso la decisione di iniziarw la Fiera al pomeriggio x dare il tempo di smontare da un mercato pwr venire qui”.
La “scelta” sembra quindi presa per agevolare gli ambulanti invece di causare loro disagi ma Aval, l’associazione che riunisce la maggior parte degli interessati aveva espresso parere negativo e il 7 luglio proprio dalle pagine di una delle Testate su cui compaiono spesso le anticipazioni dell’assessore Bordilli scriveva:
“La nostra associazione si dichiara contraria sia nel merito che nel metodo adottato. Riteniamo che una tale anticipazione potrebbe portare ad una desertificazione di operatori costretti a smontare banco nei rispettivi mercati e a rimontarlo alla Fiera, sotto il solleone di luglio. Questo potrebbe portare molti colleghi, tanto più che alcuni arrivano da fuori regione, a scegliere di non partecipare ad una delle due occasioni di vendita, perdendo in periodo di crisi del nostro comparto un’importante opportunità di vendita. Il metodo adottato risulta perlomeno incompleto, ad un primo incontro tenutosi in aprile con ancora diverse opzioni da discutere e osservazioni da vagliare, non ne hanno fatto seguito altri e si è appreso dello spostamento di data solo a margine di un articolo comparso su un giornale. Molti dei circa 125 operatori presenti in fiera hanno manifestato il loro dissenso e vedono leso il loro diritto a svolgere la Fiera alla naturale scadenza di domenica 28 luglio, a fronte di un accavallamento con altra fiera, cosa che peraltro è sempre esistita e ciclicamente si ripresenta in questa e in altre fiere, e non ha mai creato grosse problematiche”.
Aval fa notare polemicamente che non a caso il numero delle bancarelle che hanno partecipato all’evento si è ridotto da 125 banchi ad appena 80.
Ovviamente non si può che accordare la presunzione della buona fede agli organizzatori ma Aval resta “sul piede di guerra” e già guarda con preoccupazione alla Fiera di Pontedecimo che si dovrebbe tenere in contemporanea con la Fiera a Busalla e con i tradizionali fuochi di Recco e, seguendo il ragionamento fatto per la Fiera del Mare, potrebbe essere “a rischio” spostamento.