ospedale San Martino GenovaGenova – Sta per essere dichiarata la morte cerebrale dell’operaio caduto ieri in un cantiere vicino al memoriale del Ponte Morandi, a Rivarolo. A comunicare l’avvio dell’osservazione prevista per legge in questi casi è stata la direzione sanitaria dell’ospedale Policlinico San Martino dove l’uomo era stato ricoverato in gravissime condizioni nel pomeriggio di ieri.
Gravissime le ferite riportate nella caduta nel vano ascensore e le lesioni alla testa che stamane hanno fatto scattare il presunto stato di morte cerebrale.
Medici e personale sanitario manterranno sotto stretto controllo le condizioni dell’attività cerebrale dell’operaio e se non ci saranno segnali positivi sarà possibile dichiarare il decesso e, qualora possibile perchè autorizzato dalla famiglia, l’espianto degli organi che potranno offrire nuova vita a persone disperate.
Intanto proseguono le indagini per accertare le cause dell’incidente che ha causato di fatto la morte del 39enne.
Il cantiere è ancora sotto sequestro e stamattina la portavoce del Comitato dei familiari delle vittime del Ponte Morandi ha inviato una nota a commento di quanto avvenuto.

“Con profondo rammarico – scrive il Comitato – leggiamo del gravissimo infortunio ad un lavoratore nel cantiere Ludoteca del Parco Polcevera, attiguo al cantiere per il futuro Memoriale delle Vittime del Ponte Morandi, non possiamo e non dobbiamo restare indifferenti agli infortuni sul lavoro, auguriamo alla persona infortunata una guarigione completa e tanta forza per superare questo momento.
Auspichiamo la massima efficacia per far luce sulla vicenda ed il massimo impegno di tutti per la sicurezza in tutti i cantieri.
Nessuno puo’ farsi e fare degli sconti sulla sicurezza, quando le vite umane sono in gioco e la nostra tragedia ne e’ la terribile prova”.

“Il drammatico infortunio sul lavoro deve riportarci ancora, certamente, alla necessità di intervenire per rinforzare gli organici degli ispettori ed aumentare la frequenza dei controlli nei cantieri per prevenire gli infortuni e garantire la regolare applicazione delle norme sulla sicurezza – commentano Cgil, Cisl e Uil attraverso i loro segretari cittadini – Dobbiamo però sottolineare come il drammatico infortunio riguardi un lavoratore di una azienda in appalto edile, l’ennesimo caso, che richiama a quanto la liberalizzazione del sistema degli appalti e dei subappalti voluta dall’attuale governo in particolare nel settore edile, sia costante fonte di irregolarità, precarietà, infiltrazioni malavitose e violazione delle norme sulla sicurezza. In ultimo chiederemo la verifica al Comune di Genova dell’applicazione di quanto previsto dall’accordo sulla sicurezza sottoscritto come CGIL, CISL e UIL visto che parliamo di un appalto del Comune di Genova.

Dobbiamo fermare la catena di infortuni con concretezza, il tempo dei discorsi è finito, perseguiremo il bisogno di verità su quanto successo anche con la mobilitazione. Ci stringiamo attorno alla famiglia, ai colleghi e al loro dolore.

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