vespa velutina nido sant'eusebio genovaGenova – L’emergenza vespa killer velutina fa registrare il ritrovamento di un quarto mega nido e cresce l’allarme tra i genovesi nel disinteresse quasi totale delle amministrazioni.
Ancora una volta sono gli apicoltori di Alpamiele a “scovare” il nido dei temibili insetti e, ancora una volta in città.
Questa volta la vespa killer, conosciuta anche come calabrone asiatico, è stata trovata ai margini della campagna, in via Mogadiscio, a breve distanza dalle abitazioni e dai campi di calcio del Baiardo.
La grossa massa sferica del nido, color cartone e del diametro di oltre un metro, è in piena attività. All’interno migliaia di vespe potenzialmente mortali per le persone allergiche ma che, essendo molto aggressive nella difesa del nido, possono trasformarsi in pericoli anche per le persone sanissime, potendo attaccare in gran numero se si disturba in qualche modo il nido. In Francia, dove la vespa è già molto diffusa, si registrano ogni anno dei decessi.
Inoltre, in questo periodo, i nidi della vespa killer velutina stanno completando il loro “ciclo vitale”, con la nascita di maschi e regine, e se non si interviene tempestivamente, a breve da ogni nido che non verrà distrutto, nasceranno decine e forse centinaia di Regine che si diffonderanno sul territorio e, superato il letargo invernale (diapausa), fonderanno altrettanti nuovi nidi, rendendo sempre più difficile e costosa una guerra che potrebbe vederci soccombenti come già avvenuto in altri Paesi dove l’insetto è ormai “non eradicabile”.
Una guerra che, in Liguria, viene “combattuta” con il solo ricorso a volontari neutralizzatori, risarciti con poche decine di euro per ogni intervento fatto.
Ricordiamo che i neutralizzatori sono in genere apicoltori o uomini della protezione civile che si fanno carico di attrezzature del costo di migliaia di euro, spesso supportati dalle associazioni sul territorio, e che dedicano parte del loro tempo a cercare i nidi, raggiungerli spesso in zone molto impervie e, a loro rischio e pericolo e con costi certamente non coperti dai rimborsi, usano sostanze pericolose al solo scopo di contrastare l’avanzata della velutina. Persone di gran cuore e grande senso civico che si mettono letteralmente al servizio della comunità che quasi non si accorge della loro presenza.
Della distruzione dei nidi, infatti, curiosamente non si occupano i vigili del fuoco – che, se chiamati, si dicono non competenti e non incaricati – e che consigliano di rivolgersi al servizio attivato dalla Regione Liguria presso il Parco Naturale delle Alpi Liguri che copre da Sarzana a Ventimiglia e si rivolge per la neutralizzazione, appunto, ai volontari.
Eppure la diffusione della Vespa velutina non dovrebbe essere sottovalutata in quanto non è un problema “solo” per gli apicoltori. La velutina fa strage di alveari e di api ma anche di insetti impollinatori già in crisi per inquinamento e cambiamenti climatici e recentemente si è scoperto che attacca e danneggia la frutta in maturazione ed in particolare l’uva da vino.
In un territorio già complesso e certamente difficile, sottovalutare una probabile invasione di velutina in zone dove la coltivazione della vite viene definita “eroica” appare incredibile.
Inoltre le velutine costruiscono nidi enormi, con decine di migliaia di esemplari, anche a ridosso delle abitazioni umane – come ben dimostra il nido trovato su un albero a Sturla, davanti ad un condominio affollato o il nido ritrovato a Sestri Ponente, addirittura costruito sotto ad un poggiolo.
In Francia, recentemente, si sono registrati casi di escursionisti uccisi dalle punture delle velutine perchè si erano incautamente avvicinati ad un nido costruito sotto terra, tra la vegetazione.
Sino ad oggi, a Genova, nel territorio comunale, sono già stati trovati: un nido a Sestri Ponente
un nido a Struppa, tra le case e vicino ad una scuola, un terzo nido è stato trovato a Sturla (e non il primo nido come erroneamente indicato da alcuni Media) accanto ad un condominio e un quarto in queste ore, in via Mogadiscio, nella zona di Sant’Eusebio.
La presenza della vespa, in caccia di api, viene però segnalata anche a Quarto, a Quinto, a Nervi e in Val Polcevera e quindi, considerando le distanze, ci sono ancora molti altri nidi ancora da scoprire.
Una corsa contro il tempo, come detto, visto che presto dai nidi usciranno centinaia di Regine fondatrici e che, al momento, vede ancora almeno due nidi già segnalati e ancora senza intervento di distruzione.
Un forte appello a “guardare in alto” tra gli alberi, lo lanciano le associazioni degli apicoltori. Alpamiele e Apiliguria, le uniche associazioni riconosciute dalla Regione Liguria, invitano a segnalare tempestivamente ogni ritrovamento anche “sospetto”.
Si possono inviare mail con foto/video all’indirizzo salasituazione@parconaturalealpiliguri.it
Oppure (e in copia) agli indirizzi delle associazioni, o al gruppo Facebook “Vespa velutina a Genova e provincia
o, ancora via email alla nostra Redazione scrivendo a redazione@liguriaoggi.it 
o via whatsapp al numero 351 5030495

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