Genova – Un carro funebre che si aggira nel giardino della villa di Sant’Ilario di Beppe Grillo, una dichiarazione di morte (presunta?) del Movimento 5 Stelle e l’annuncio di “qualcosa che sta per arrivare” e che rianimerà le sorti della “creatura” che Grillo aveva immaginato, ormai diversi anni fa, al momento di far nascere “il movimento che non è un partito”.
Occorre vedere e rivedere il video postato oggi da Grillo- che si trova qui – per comprendere del tutto il lungo e tortuoso appello del fondatore e “garante” del Movimento 5 Stelle che si appresta ad affrontare l’ultima e decisiva sfida contro l’attuale vertice politico che sta tentando – a suo dire – di estrometterlo dal ruolo che gli era (e gli è) caro: quello di custode della tradizione e del nucleo storico che ha dato vita al raggruppamento che è cresciuto sui pilastri del mandato doppio ma non rinnovabile, della equidistanza dai partiti, dell’attenzione unicamente rivolta verso le necessità degli italiani e molto altro ancora.
Una forza dirompente che è arrivata a percentuali di voto che hanno davvero messo in discussione il sistema politico, prima del lungo ed inesorabile declino che, come dice lo stesso Grillo, ha portato a dimezzare (e in alcune regioni d’Italia anche peggio) i risultati elettorali dei “bei tempi”.
“Sono ottimista – dice nel video Beppe Grillo – Sono ottimista per le votazioni del 5 di dicembre” alludendo alla speranza che la votazione non raggiunga il quorum necessario a renderla “valida” con la conseguenza della sua estromissione dal ruolo di Garante.
“Non so quale narrazione vi è stata fatta – prosegue Grillo rivolgendosi agli iscritti – ma io come Garante non intervenivo in nulla. Tutti i miei progetti che arrivavano al mago di Oz (Conte) non arrivavano perché lui non si faceva mai trovare”.
Grillo poi passa all’attacco e lancia precise accuse ai vertici del Movimento
“In questi tre anni – spiega – siete diventati un partito”. E ancora, parlando del referendum appena votato, “hanno votato meno della metà degli iscritti quindi io vi pongo un dubbio. So che avete già deciso. Io ho già perso lo so ma sono ottimista perché questo movimento aveva un’identità straordinaria: l’identità dei due mandati ed eravamo d’accordo di fare una legge dello Stato e io aggiungevo che bisognava fare il primo mandato nei comuni e nei comuni che sarà la strategia economica del futuro”.
E invece – sempre secondo Grillo, il Movimento 5 Stelle “si è trasformato in un partitino progressista cioè con questi giochetti che non faceva neanche la democrazia cristiana di vent’anni fa: io ti appoggio il candidato Pd alle regionali in Liguria e in Emilia tu mi appoggi il “caggiafà” con l’autobus e la scorta in Campania. Questi giochetti qua non condivisi da voi che votate, hanno trasformato questo partitino in niente”.
Grillo poi “sfida” chi nel movimento sostiene che il simbolo del partito non valga nulla e gli chiede di farsene un altro e di “lasciarlo” (a lui?)
“Vedere questo movimento – prosegue Grillo – questo simbolo che ha rappresentato sudore cuore, coraggio, per milioni di persone, vederlo rappresentato da queste persone mi da un senso di disagio quindi ha ragione la eletta in Sardegna che ha detto “me ne frego di Grillo”. Fatevi un altro simbolo, andate avanti e fate le vostre cose”.
E poi l’affondo pronunciato dal finestrino abbassato di un carro funebre.
“Il movimento è morto – dichiara Grillo – stramorto. Però è compostabile. L’humus che c’è dentro non è morto”.
E ancora “io ho un’idea. Ve la svelerò dopo, però. Non finisce qui – sfida Grillo – voi andate a votare se avete voglia e se no andate per funghi. Cercate di prendere una bella decisione. Io non mi offendo e non vi conosco neanche più quindi capisco anche la vostra decisione. Però cercate di pensare che il movimento, questo movimento, avrà un altro decorso e sarà meraviglioso, che ci siate voi o no”.