Genova – “Uno squallido tentativo di scaricare su altri il peso di amministrare” così i rappresentanti del Movimento 5 Stelle genovesi commentano la lettera inviata dal sindaco Facente funzioni, Pietro Piciocchi al quotidiano genovese Il Secolo XIX per esprimere il proprio dolore e rammarico per la morte di Francesca Testino, la funzionaria regionale di 57 anni, travolta ed uccisa dal crollo della palma in piazza Paolo Da Novi.
Movimento Cinque Stelle Liguria.
“L’inopportuna lettera del sindaco reggente Piciocchi – scrivono gli esponenti del M5S – pubblicata oggi sul Secolo XIX è uno squallido tentativo di scaricare su altri il peso di amministrare. All’inizio della lettera chiede perdono. Crediamo dovesse fermarsi lì: ogni amministratore sa che il proprio interesse su un tema può portare dei miglioramenti nella vita dei cittadini; la mancanza invece di esso può portare a un’abbassamento della qualità di vita della collettività, e nel peggiore dei casi, a delle vere e proprie tragedie”.
Anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle sono rimasti a bocca aperta leggendo le gravissime accuse che il sindaco facente funzioni ha lanciato nei confronti di Ambientalisti e Cittadini che hanno manifestato contro l’abbattimento di alberi all’apparenza sanissimi.
“Dare la colpa agli ambientalisti – spiegano al M5S – è un tentativo imbarazzante per discolparsi di un sistema interamente sbagliato, dove l’amministrazione viene schiacciata da spese sempre più alte e certa politica devia gli interessi dei cittadini verso scopi privati a discapito della prevenzione. I municipi non hanno risorse per intervenire (anzi, per amore di verità il Medio-Levante aveva più volte segnalato quella maledetta palma!) e l’amministrazione comunale tramite Aster non riesce ad essere efficace su praticamente nulla”.
Secondo il Movimento 5 Stelle, poi, “il vero punto della vicenda è che loro che si presentano come quelli del “fare” (male) per logica avrebbero dovuto appunto procedere ad abbattimenti e manutenzioni senza farsi tanti scrupoli e senza farsi ricattare da nessuno”.
“Ma poi davvero si sono fatti ricattare? – si domandano al M5S – No. Hanno abbattuto sempre dove avevano deciso di abbattere. Hanno sempre e costantemente fatto come hanno voluto, senza ascoltare niente e nessuno. Contestualmente, in questi anni hanno volutamente ridicolizzato e puntato il dito contro la protesta e il dissenso”.
Gravissimo, secondo gli esponenti del movimento, attaccare di petto chi ha espresso il suo parere sugli abbattimenti chiedendo semplicemente trasparenza nel rendere pubbliche le relazioni degli esperti che autorizzano gli abbattimenti e di attendere una eventuale contro-perizia per i casi di non rischio crollo imminente.
“Quella palma – spiegano e denunciano al Movimento – non è stata abbattuta semplicemente perché rientrava nella categoria delle alberature da “attenzionare”, e non nelle “pericolose”.
“In fondo alla lettera – chiude il M5S – il reggente poi arriva anche al punto cruciale del suo operato “d’ora in poi lo faremo, anche a costo di perdere consenso elettorale”. Qualcuno dovrebbe spiegargli che dovrebbe essere la normalità per chi gestisce la cosa pubblica: fare la cosa giusta, anche rischiando di perdere consenso”.