HomeGenovaCronacaGenova, la spiaggia inclusiva di San Giuliano ancora senza rampa

Genova, la spiaggia inclusiva di San Giuliano ancora senza rampa

rampa disabili San GiulianoGenova – La stagione balneare è iniziata da più di un mese ma la spiaggia “inclusiva” di San Giuliano, sul lungomare di corso Italia, nell’elegante quartiere di Albaro, non ha ancora la passerella che consente a chi ha problemi di deambulazione di accedere alla battigia.
La segnalazione arriva dagli utenti con disabilità ma anche dalle tante persone che frequentano la spiaggia e vorrebbero che la struttura funzionasse a pieno regime anche per chi ha maggiori problemi negli spostamenti.
“La passerella realizzata appositamente per rendere la spiaggia “inclusiva” – spiegano i segnalatori – non è ancora stata montata o forse potrebbe essere addirittura danneggiata. Nessuno sa dirci perché non viene messa in servizio o riparata e intanto ci sono persone che vorrebbero andare in spiaggia e non possono farlo. Ci sembra una ingiustizia”.
C’è anche ci prova a superare l’ostacolo e a raggiungere la battigia provando a camminare ma la spiaggia è affollata all’inverosimile e se è complesso camminare per una persona senza problemi, figuriamoci per un disabile o anche solamente per un anziano che cammina male.
“Manca anche il cosiddetto “corridoio tutelato” – spiegano i segnalanti – che consentirebbe almeno di avere uno spazio fisico dove camminare per arrivare al mare. Ci domandiamo se esistano dei responsabili e se in Comune sappiano quel che succede”.
Sulle condizioni della spiaggia di San Giuliano interviene anche l’associazione Genova Inclusiva.
“La spiaggia di corso Italia – spiega Marco Macrì, portavoce dell’associazione – è stata al centro di un inverno fitto di riunioni, idee e progettazioni. Un’opportunità concreta per restituire dignità, inclusione e vivibilità a un luogo dal grande potenziale. Eppure, la scorsa giunta comunale ha lasciato che tutto finisse nel dimenticatoio. Tanta propaganda per una carrozzina meccanizzata, che di “rivoluzionario” ha ben poco: non rende autonome le persone con disabilità, ma le vincola comunque alla presenza di un operatore, e in caso di più utenti, a una turnazione. Insomma, più fumo che arrosto”.
“Nel frattempo – prosegue Macrì – anziché abbattere le vere barriere architettoniche con interventi mirati e strutturali, oggi ci ritroviamo con una spiaggia lasciata all’incuria: passatoie rotte, manutenzione assente, e l’ennesima occasione persa. Se la giunta attuale — quella guidata da Salis — ha davvero a cuore l’inclusione, allora ascolti chi quel progetto l’ha elaborato, chi conosce le reali esigenze dei fragili, e non chi ne ha fatto solo una bandiera politica . Quel tratto di mare può e deve diventare un punto di riferimento per l’intera comunità: per i cittadini con disabilità, per le scuole, per i centri estivi, per chiunque creda che accessibilità non sia una parola da campagna elettorale, ma una responsabilità civile”. (Foto da Genova contro il degrado – Facebook)
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