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Zinola, tartaruga depone le uova sulla spiaggia, è il quarto nido in Liguria

tartaruga caretta caretta Zinola 3 luglio 2025Zinola (Savona) – La Liguria sembra confermarsi come meta di deposizione delle uova per la tartaruga marina Caretta caretta e dopo poco più di 24 ore dalla scoperta del terzo nido ad Arma di Taggia ecco che viene confermato anche il ritrovamento del quarto, a Zinola, nel savonese. In precedenza altre tartarughe avevano deposto uova a Sestri Levante e a Celle Ligure
La tartaruga ha scelto la spiaggia libera e questa mattina all’alba l’esemplare è stato visto durante la fase di deposizione nei pressi del Chiosco 11 e quindi nel suo ritorno al mare.
È stata allertata la Guardia Costiera che si è recata sul posto delimitando l’area anche grazie al supporto di Autorità Portuale e gestori del chiosco che hanno fornito alcune sdraio nell’attesa delle transenne. Nel pomeriggio è arrivata la conferma della presenza delle uova dopo il sopralluogo degli esperti di Arpal a nome del Gruppo Ligure Tartarughe (GLIT), aiutati per la parte logistica anche dallo staff della Fondazione CIMA.
Il nido si trova a circa 10,5 metri dalla riva e a circa 35 centimetri di profondità.
Quello di Zinola è il quarto nido in Liguria nel 2025, di cui due in provincia di Savona, e l’undicesimo dal 2021 a oggi.
È stato collocato un data logger per la registrazione della temperatura ed è stato prelevato un campione di sedimento.
Il GLIT coordinerà le attività tecnico-scientifiche da svolgere sul territorio coinvolgendo il Comune, che si è già attivato per la regolamentazione dell’area del nido, e l’associazione Menkab che aiuterà il GLIT nel presidio del nido e nelle attività di divulgazione e sensibilizzazione.

Step essenziali per una corretta gestione delle nidificazioni
In caso di avvistamenti di esemplari in deposizione sulla battigia o di tracce sulla sabbia, è necessario segnalare immediatamente l’evento alla Guardia Costiera al 1530 o 112 che, in caso di necessità, attiverà la corretta procedura di intervento segnalando l’avvistamento all’Acquario di Genova, coordinatore del GLIT.
Il GLIT coordinerà le attività tecnico-scientifiche sul territorio.
Sulla base della temperatura media in prossimità del nido che viene registrata con l’utilizzo di data logger, il GLIT effettua delle previsioni di emersione sulla base delle quali il Comune, con il supporto del GLIT, pianifica la gestione della spiaggia e delle luci in modo da non creare disturbo e favorire la fuoriuscita dei piccoli.
In prossimità della data di emersione prevista, normalmente non prima del 40-45° giorno dalla deposizione, viene predisposto un corridoio protetto e intensificata l’attività di sopralluoghi con presidio anche notturno da parte delle associazioni e dei volontari coinvolti.
In caso di formazione del caratteristico cono che rappresenta il primissimo step della possibile schiusa delle uova, viene allestito il corridoio ombreggiato dal nido al mare per proteggere maggiormente gli eventuali piccoli nella breve strada da compiere fino all’acqua e posizionata una bindella per le misurazioni.
Nel momento della schiusa e dell’emersione dei piccoli, lo staff GLIT e i volontari monitorano l’evento evitando disturbi esterni, conteggiando i nati e scattando fotografie, senza uso di flash, con riferimenti alle dimensioni dei piccoli.
In parallelo all’attività di monitoraggio, come avvenuto nel 2024, vengono organizzati incontri e momenti di informazione e sensibilizzazione per tutti i cittadini interessati per condividere l’importanza e l’emozione di un momento che fa parte del comune patrimonio naturale cui ognuno è chiamato a dare un contributo.
Dopo 72 ore dall’ultima emersione, i biologi e naturalisti di Arpal e dell’Acquario di Genova, autorizzati in deroga dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, procedono all’apertura del nido per completare l’indagine scientifica del nido con la raccolta di ulteriori dati.
Si ricorda che in casi di eventi di nidificazione, la gestione del nido e gli eventuali interventi sugli animali e le uova sono consentiti esclusivamente agli enti autorizzati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in questo caso Arpal e Acquario di Genova.
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