Genova – SI celebra oggi, terzo lunedì di gennaio, il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno.
E se tanti questa mattina sono rimasti a bocca aperta a guardare la super luna rossa che dava il buongiorno al mondo, molti altri si sono alzati convinti di dover affrontare il giorno più difficile di tutto il 2019.
Ad affermare che oggi sia il giorno più triste dell’anno fu, per la prima volta, Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università di Cardiff.
Il professore, attraverso un calcolo matematico che teneva conto della fine delle festività natalizie, i soldi finiti in regali, condizioni climatiche e la scarsa motivazione dopo le festività, arrivò ad indicare il terzo lunedì del nuovo anno come il più triste.
In tanti hanno contraddetto la formula di Arnall e dubbi sono sorti anche dallo stesso autore che ha ritenuto il conto da lui formilato come “privo di qualsiasi fondamento”.
Sembra che dietro a questa indicazione pseudoscientifica ci sia in realtà una trovata pubblicitaria. Il nome blue monday comparse per la prima volta nel 2005 quando un’agenzia di viaggi inglese, per far fronte al crollo degli affari nei primi mesi dell’anno, creò una campagna incentrata cercando di rendere la giornata interessante anche sul piano commerciale.
Blue monday si o blue monday no? In Italia questa tendenza sembra non destare particolare preoccupazione e viene vissuta dalla popolazione con particolare indifferenza. Nel mondo anglosassone la tendenza è quella inversa e sono tante le associazioni che si occupano di fornire supporto psicologico mentre diverse attività commerciali propongono menu speciali per rallegrare i propri ospiti.
Ma come combattere il senso di tristezza? Per gli esperti sarebbe opportuno circondarsi degli affetti e passare del tempo con gli amici.
Forse però sta proprio a noi rendere onore alla giornata facendola diventare un trionfo di soddisfazioni iniziando dal pensiero positivo.