Genova – Il sindaco Marco Bucci vieta le passeggiate sul lungomare e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti auspica che provvedimenti analoghi vengano presi anche dagli altri comuni e la folla si sposta nel centro città e sui sentieri dell’immediato entroterra.
Nuova brutta sorpresa per chi pensava di arginare i contagi con provvedimenti che fanno appello alla ragionevolezza e all’auto disciplina. Dopo il divieto di passeggiare sul lungomare e il divieto di accesso a spiagge e scogliere, i genovesi hanno preso d’assalto le vie dello struscio, nel centro città, o si sono accalcati all’inverosimile sui sentieri dei forti o lungo le strade che corrono nell’immediato entroterra collinare.
Assembramenti che sono “sfuggiti” alla polizia locale, impegnata a controllare le passeggiate, ma non ai social, bombardati di foto che mostravano sentieri normalmente deserti, trasformati in luoghi affollati, con buona pace del tentativo di evitare assembramenti che “alimentano” il contagio, tutt’altro che sotto controllo.
Ben 173 le sanzioni fatte dalla polizia locale ma il timido sole di ieri ha scatenato i genovesi che, incuranti dei numeri che dicono che proprio Genova è il cuore dell’epidemia in Liguria (oltre 750 contagi nelle ultime ore), hanno “disobbedito” al sindaco facendo i furbetti.
Un fenomeno oggetto anche di studio da parte di esperti poiché sembra emergere una forma di “ribellione” alle regole imposte con i divieti.
Un segnale preoccupante visto che il rigoroso rispetto delle regole e dei divieti è fondamentale per uscire velocemente da un’emergenza che rischia di costare davvero cara, compresi i decessi, a tutta Italia.