Genova – Le indagini sul crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, con la morte di 43 persone, sono ufficialmente chiuse e inizia il processo vero e proprio alle 71 persone, dirigenti e tecnici di Autostrade per l’Italia e Spea ma anche del Ministero dei Trasporti che potrebbero avere responsabilità di vario genere nella tragedia e, soprattutto, nel non averla evitata nonostante le informazioni sullo stato di salute del viadotto.
Le indagini sono durate quasi tre anni ed hanno compreso ben due incidenti probatori nei quali è stato evidente lo “scontro” tra tecnici e tra le versioni date sulle informazioni riguardanti il ponte e quanto in realtà conosciuto da alcuni dei dirigenti e dei tecnici.
Sullo sfondo i parenti delle vittime che ancora oggi, a quasi tre anni dalla morte dei loro congiunti, attendono di avere Giustizia per una tragedia che evidentemente poteva essere evitata.