Genova – Tra i 150 e i 180 bambini con disabilità riconosciuta sono senza insegnanti di sostegno, OSE e personale scolastico a loro dedicato. Lo denunciano genitori (e insegnanti) delle scuole aperte ormai da qualche settimana ed ancora alle prese con la “scacchiera” delle nomine e della ricerca degli insegnanti.
In molti casi le insegnanti di sostegno vengono “ripartite” su più classi e istituti in uno “spezzatino” cucinato per coprire quanto più possibile aree scoperte più che a garantire un reale diritto all’inclusione e allo studio.
In questo modo, bambini con disabilità accertata (o in via di accertamento) che avrebbero diritto ad avere in classe una o più insegnanti – aggiuntiva rispetto a quelle di ruolo – per un tot di ore definito sulla base della gravità dello stato di salute, vedono coperto solo in parte tale supporto.
In molti casi, potendo contare solo su un certo numero di insegnanti di sostegno rispetto a quanto richiesto agli uffici competenti – come previsto dalle normative – le scuole cercano di coprire quante più ore possibile per un numero più ampio possibile di bambini.
In questo modo magari nessuno resta completamente “scoperto” ma l’effetto spezzatino lascia in proporzione, tutti scontenti.
Una situazione che si ripete di anno in anno e che, generalmente, si assesta verso la fine di ottobre, a quasi due mesi dall’inizio della scuola.
“Dopo tre anni ancora siamo alle solite – denuncia Marco Macrì, portavoce di molti genitori con bambini portatori di disabilità – malgrado abbia sempre sottolineato da marzo 2021 che le linee guida europee prevedono l’esistenza di un portale universale per i servizi per le persone disabili per favorire trasparenza e inclusione. A Genova questo portale non vede la luce e nelle scuole anche quest’ anno con numeri maggiori degli scorsi anni mancano gli insegnanti di sostegno (e OSE e OSA) complice anche l’accorpamento delle scuole”.
Una situazione ben nota e del tutto prevedibile visto che la maggior parte dei bambini è “riconosciuta” attraverso “la 104” eppure ogni anno si ripetono i disagi e sembra che la cosa non interessi nessuni.
“Inquieta molto – prosegue Macrì, che ha anche aperto la pagina Facebook Genova Inclusiva – che non si comprenda come ogni anno di disagi e il ritardo nella loro piena inclusione a scuola sia lesivo della dignità dei bimbi e bimbe disabili. Di come sia inaccettabile leggere sulle circolari che é complice la tardiva assegnazione delle figure di sostegno se non si riesce a ottenere un orario definitivo adeguato. Sorge un dubbio che ormai stia quasi diventando una certezza che ogni anno tutto ciò accada per fare si che le amministrazioni locali risparmino una mensilità a inizio scuola e una a fine scuola sulla pelle dei fragili”.