Camogli (Genova) – Gabbiani che piombano in picchiata sui tavolini dei bar e dei ristoranti, rubando il cibo e che attaccano chiunque si affacci alle finestre vicine a tetti. Gabbiani che “attaccano” ciclisti per strada e gabbiani che frugano tra i nostri rifiuti.
Le segnalazioni di comportamenti “anomali” da parte dei grossi volatili aumentano in continuazione e gli animali, da attrazione per turisti, si stanno trasformando in fonte di preoccupazione crescente.
Se a Camogli alcuni titolari di bar e ristoranti segnalano l’aumento di veri e propri raid di gabbiani ai danni di tavolini e turisti che mangiano per strada, nel Tigullio si moltiplicano le proteste per il volo arrabbiato di coppie di volatili che difendono i cuccioli, ormai cresciutelli, che si spostano sui tetti dove sono nati.
Comportamenti che vengono osservati ormai in quasi tutte le località di mare (e non solo) con filmati che circolano sul web accompagnati anche da immagini con grossi topi e gattini divorati e vere e proprie predazioni di piccioni e altri uccelli.
Nessun allarme vero e proprio, però, gli esperti spiegano che i gabbiani sono opportunisti e intelligenti e stanno semplicemente approfittando “della situazione” modificando il comportamento naturale adeguandolo alle nuove circostanze.
I raid sui tavolini e i furti di panini e prelibatezze non sono un segnale preoccupante di anomale violenze degli animali ma, piuttosto, una risposta dei gabbiani alle offerte di cibo e all’esigenza di ridurre quanto più possibile il tempo nel quale sono lontani dal nido e dai “pulli” – come vengono chiamati gli esemplari molto giovani – che nel frattempo possono cadere vittima di predatori o, nel vero senso della parola, precipitando giù dai nidi, magari per le prime prove di volo.
Questo, infatti, è il periodo nel quale questi signori del cielo e del mare allevano le nidiate e hanno figli quasi in grado di volare e che sono voracissimi. Il fabbisogno alimentare è al massimo.
I gabbiani, insomma, hanno capito che è più facile e veloce assaltare un tavolino con turisti che pranzano piuttosto che volare al largo, sul mare, e pescare da soli i pesci di cui si cibano. Inoltre nel mare c’è sempre meno pesce e i rischio è quello di tornare “a becco asciutto” avendo consumato molte energie e senza portarne ai pulcini.
Se trovano spazzatura fuori da un bidone, o addirittura una discarica, i gabbiani si servono lì ma se non ci sono vanno benone i piatti e le pietanze dei turisti. Del resto per anni esperti e ambientalisti hanno avvertito del “rischio” di abituare gli animali con offerte di cibo e ora quelle abitudini sbagliate si stanno rivoltando contro di noi.
Diverso il discorso per i gabbiani che volano “urlando” quando si aprono le finestre o ci si affaccia ad un balcone di una casa al mare.
Molto probabilmente, nei pressi, c’è un pullo e le picchiate e le urla sono semplicemente il modo in cui i genitori cercano di difenderlo dai predatori.
Più ci si avvicina al cucciolo e più audaci (e a volte dolorose) sono le picchiate. L’unico modo per evitarle è allontanarsi e attendere che le nidiate prendano il volo.
Per gli anni a venire meglio posizionare dei dissuasori perché i nidi, una volta che contengono uova e pulcini, non possono essere rimossi e tantomeno distrutti.
Mettendosi nei panni dei gabbiani, del resto, possiamo ben capire che è più facile e sicuro costruire un nido su un tetto o su un terrazzo piuttosto che su una scogliera a picco sul mare e che la presenza degli esseri umani è anzi garanzia di “protezione” e di “cibo facile”.
Concludendo non è in corso nessun fenomeno di “follia” dei gabbiani e non c’è alcun reale intento violento da parte loro, ma solo un adattamento di questi animali a esigenze e possibilità mutate, come è sempre successo e che prende il nome di “evoluzione”.
Sono semmai gli esseri umani ad invadere il territorio dei gabbiani con case e terrazze e ad offrire agli animali la possibilità di pasti facili e senza troppi rischi.