Genova – E’ arrivato il giorno del Giudizio per i 15 alberi secolari che il Comune di Genova, su perizie di Aster, vorrebbe abbattere in via Thaon di Revel, davanti alla stazione di Brignole perché giudicati “pericolosi”.
Questa mattina sono state convocate le associazioni e i comitati che chiedono una sospensiva del provvedimento per il tempo necessario ad una “contro perizia” con un team di periti e tecnici del verde che metterebbero a disposizione, gratuitamente, macchinari all’avanguardia e procedimenti di analisi che non sarebbero stati utilizzati – lecitamente – per i giudizio formulato sugli alberi.
Il Comune potrebbe accordare la sospensiva dimostrando di ricercare la trasparenza e la collaborazione oppure restare rigido sui propri intendimenti rifiutando la proposta di confronto. In tal caso si procederebbe senza più indugi al taglio e alla distruzione di piante che erano presenti all’inaugurazione della stazione di Brignole, oltre 100 anni fa e che da sole rappresentano una delle fonti di ombreggiatura e di “purificazione” dell’aria più importanti della zona.
Comitati e associazioni contano sul fatto che la volontà comune sia quella di sgomberare il campo da ogni dubbio e che il Comune preferisca attendere, lasciando che la contro perizia dimostri l’attendibilità degli esami fatti o suggerisca altre possibili soluzioni, piuttosto che lasciare il dubbio alla Cittadinanza che siano altre le motivazioni dei tagli, in primis – come sospettano le associazioni – l’elevato costo della manutenzione di alberi che sono cresciuti a dismisura e vanno certamente potati e manutenuti per garantirne la sicurezza.
Costi certamente alti che verrebbero però ripagati dalla maestosità dell’alberatura e dalla conservazione del panorama che circonda, da sempre, la stazione di Brignole.
In caso di “scontro”, infatti, oltre ad un braccio di ferro tra Comune e associazioni che potrebbe arrivare in Tribunale, giocherebbe un ruolo non secondario il “dubbio” che resterebbe tra quanti chiedono solo una “contro perizia” per conoscere se esistono altri metodi di intervento come quelli ampiamente già descritti dai tecnici del verde interpellati dalle associazioni ambientaliste e dai comitati per la salvaguardia del paesaggio e dei beni ambientali della città.
Secondo i tecnici, che operano nei parchi e nei giardini privati di ville e comprensori anche di grandi dimensioni, potrebbe essere possibile salvare quasi tutti gli alberi con potature “correttive” delle eccessive inclinazioni, con interventi di rinforzo degli alberi più “a rischio” e con una robusta e impegnativa campagna di interventi e controlli per riportare le alberature in condizioni di totale sicurezza.
Diversamente si procederebbe all’abbattimento, le piante verrebbero sostituite con altre di minore dimensione, e che impiegherebbero decenni anche solo per ridare alla città una minima parte dell’ombra, dell’estetica e della purificazione dell’aria, attualmente garantita.