Genova – Il giorno dopo l’ennesimo scontro tra tifosi vicino allo stadio scoppiano le polemiche per i danni e i momenti di terrore che residenti e passanti hanno dovuto subire per una partita di pallone.
Intorno alle 17 la zona di Marassi si è trasformata in terreno di scontro tra opposte tifoserie in quello che le indagini sembrano ricostruire come un vero e proprio “agguato” ai pullman che trasportavano i tifosi interisti.
Alcuni gruppi di teppisti mascherati da tifosi avrebbero reagito con un lancio di pietre e bottiglie estratte dai bidoni al passaggio dei pullman, forse a seguito di una provocazione.
In breve è scoppiato il caos e il panico si è diffuso tra quanti si trovavano nella zona. I tifosi interisti hanno infatti azionato le porte di emergenza dei pullman riversandosi in strada e rispondendo al presunto attacco lanciando oggetti e bottiglie e sparando fumogeni e bombe carta.
Le forze dell’ordine hanno tentato di bloccare e separare le opposte tifoserie con l’intervento di camionette e blindati ma l’intrico delle strade ha permesso ai teppisti di sfuggire e aggirare i blocchi tornando ad affrontarsi.
Due mezzi sono stati poi incendiati e i cassonetti della spazzatura scaraventati in mezzo alla strada e usati come barriere per difendersi e riattaccare.
Solo quando le forze dell’ordine hanno deciso di lanciare lacrimogeni e creare cordoli di “protezione” per separare i gruppi la situazione è tornata alla calma.
Divampano però le polemiche e, ancora una volta, i residenti rivendicano il diritto a vivere tranquilli e non ostaggi di scalmanati che usano il pretesto della partita per esprimere violenza e odio e per distruggere i beni altrui. Questa mattina c’è chi si ritrova l’auto bruciata, chi danneggiata e colpita da sassi e bottiglie e chi portoni sfondati e altri danni.
Ancora una volta si torna a chiedere che lo stadio venga spostato altrove e che il quartiere non debba pagare un prezzo alla città ad ogni incontro di calcio.
























