CarabinieriGenova – “Apprendiamo dalla stampa dell’aggressione a carattere omofobo avvenuta nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 gennaio ai danni di alcuni ragazzi e una ragazza nelle vie del Centro Storico di Genova. Insulti e violenza di gruppo ai danni di un venticinquenne motivate esclusivamente dal suo orientamento sessuale.

Un episodio che si inserisce in un crescente clima di odio e di attacchi verso persone e luoghi della comunità LGBTQIA+ che accomunano Genova, Roma, Milano, Bologna e Napoli dall’inizio del 2025. Questo trend, evidenziato dagli articoli di stampa dell’ultimo mese, mette in luce una situazione di crescente insicurezza in tutto il Paese.

Sosteniamo con forza la scelta di sporgere denuncia alla Questura di Genova da parte del ragazzo aggredito. Denunciare permette sia di rintracciare gli aggressori sia di restituire alla stampa, alla politica e alle forze dell’ordine un quadro sempre più reale delle violenze e delle aggressioni che su tutto il territorio nazionale sono caratterizzate da un movente omolesbobiatransfobico.

A fianco della denuncia, ci aspettiamo una condanna netta da parte di tutte le forze politiche e dell’opinione pubblica, per mostrare da un lato piena solidarietà e cittadinanza a ogni persona LGBTQIA+ aggredita e dall’altro per evidenziare che nella nostra regione non c’è spazio per nessun tipo di discriminazione o intolleranza”.

E’ questa la nota diffusa nelle scorse ore dall’associazione “Arcigay Genova” a seguito dell’episodio che è avvenuto nel corso della notte tra venerdì e sabato e che è stato raccontato nelle scorse ore dal Secolo XIX.

Secondo quanto ricostruito, un giovane di 25 anni è stato vittima di un’aggressione omofoba che si è verificata nel centro storico. Inoltre, i malviventi avrebbero aggredito anche alcuni amici del 25enne, che erano intervenuti in soccorso del giovane e che sono stati a loro volta vittime della violenza.

La denuncia è stata depositata in questura e sono così state avviate le indagini da parte delle forze dell’ordine. Oltre ad ascoltare le testimonianze dei presenti, i poliziotti potrebbero anche visionare le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona dei fatti che potrebbero aiutare a risalire all’identità dei responsabili.

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