Genova – Un vero e proprio fulmine a ciel sereno l’annuncio della firma dell’accordo, a Dubai, per il progetto che vedrà lo spostamento entro il 2019 dello Stadio “Luigi Ferraris” nell’area del Palasport, alla Foce.
Il contratto prevede che il fondo sovrano saudita finanzi l’intera operazione in cambio della costruzione, nei fondi dello stadio, della prima di tre moschee per la preghiera dei fedeli musulmani.
Questa mattina, a Dubai, c’erano gli emissari del Comune di Genova, del Genoa e e della Sampdoria e, naturalmente l’amministratore del fondo sovrano saudita Golden Business, l’emiro Ben Alì Al Mansur.
E proprio il rappresentante della casa reale saudita ha illustrato i termini dell’accordo che è stata definita una vera e propria “quadratura del cerchio”.
Una volta identificata con precisione l’area, che potrebbe essere quella dell’attuale Palasport, più parte della Marina della Fiera di Genova, lo stadio di Marassi verrebbe demolito per far posto al nuovo centro commerciale di una nota catena leader del mercato in Liguria.
Una parte del terreno di gioco, quella che già era stata conservata nella precedente costruzione del nuovo Luigi Ferraris, verrebbe trasferità “in blocco” nel nuovo stadio su richiesta della tifoseria rossoblu che si era sempre opposta allo spostamento di quello che viene definito “il Tempio”.
Alla Sampdoria spetterebbe la gestione amministrativa dell’impianto ma l’intera operazione verrebbe finanziata dal fondo sovrano saudita in cambio della possibilità di realizzare una moschea nei fondi dello stadio e di altri due edifici di culto musulmano nella valletta del Lagaccio e nell’area del Porto antistante via Gramsci.
Una proposta avanzata dall’emiro Ben Alì Al Mansur, per la costruzione di 4 minareti al posto delle torri che attualmente circondano lo stadio di Marassi, sarebbe al vaglio del Comune che resta piuttosto scettico per motivi “estetici” e di opportunità.
Costo previsto dell’operazione circa 120 milioni di euro, interamente coperti dal fondo sovrano saudita in cerca di investimenti in Italia e pronto a finanziare altri progetti simili in cambio della possibilità di costruire edifici di culto islamico a Genova.
L’accordo sarebbe già stato siglato dai rappresentanti di Genoa e Sampdoria anche se manca ancora la ratifica (più che altro una formalità) dei rispettivi presidenti.