Savona – Agenti penitenziari e detenuti protestano insieme contro la chiusura del carcere. La curiosa protesta è entrata nel vivo oggi con 40 detenuti che hanno iniziato lo sciopero della fame.
Agenti e carcerati chiedono che l’istituto di detenzione resti aperto per evitare il ricollocamento in altre strutture già sovraccariche e ben al di sopra dei limiti consentiti dalla legge per l’affollamento delle carceri.
La chiusura del carcere di Savona comporterebbe infatti lo spostamento di tutti i detenuti nelle strutture del resto della Liguria con ovvie ripercussioni sul numero dei detenuti ospitati in ogni struttura.
Il Sappe, sindacato autonomo della polizia penitenziaria, denuncia la pesante situazione che si è creata all’interno della struttura dopo l’annuncio della possibile chiusura e ricorda che già adesso, tutti i carceri liguri sono sovraffollati ben oltre i limiti consentiti.
L’Italia è già stata condannata dall’Unione Europea per le condizioni inumane con cui si gestiscono i detenuti in carcere e appare insensata la decisione di chiudere un istituto invece di aprirne di nuovi.