Genova – Prosegue sempre più duro il braccio di ferro tra i residenti di via Carso, sulle alture della città, all’interno del parco dei Forti e delle Mura di Genova, la proprietà dello storico marchio dolciario Panarello e il Comune di Genova.
Dopo la commissione consiliare del 07 gennaio us (2021) infatti, il Comitato difesa del parco dei Forti e delle Mura ha diffidato il Comune dal rilasciare “qualsiasi atto di assenso alla procedura concertativa avanzata dalla società Panarello” che chiede di poter ampliare la propria sede produttiva per un totale di circa 1200 metri quadrati.
Secondo il Comitato, infatti. sarebbe “evidente la violazione del diritto di proprietà dell’istante e comunque, in ogni caso, stante la violazione delle disposizioni regolanti le distanze”.
La contesa sembra avviata a finire in Tribunale visto che i residenti non intendono accettare la richiesta della Panarello di ampliare la struttura produttiva già oggetto – secondo il Comitato – di contenziosi con il vicinato.
La commissione consiliare si è riunita per esaminare la richiesta di ampliamento presentata dalla società Panarello, che comporterebbe anche una Variazione del PUC da area verde in area speciale – industriale.
Secondo la denuncia dei residenti e del Comitato difesa Parco delle Mura e dei Forti di Genova, infatti, la Panarello, negli ultimi dieci anni avrebbe notevolmente aumentato una serie di lavorazioni che impattano negativamente sulla qualità della vita dei cittadini residenti. Si lamenterebbero in loco l’ inquimento acustico, l’inquinamento luminoso, l’inquinamento odorigeno, con sversamento di non meglio precisati “odori” nonché sversamenti di acque provenienti sempre secondo la denuncia del Comitato – ancora oggetto di verifica – da bonifiche di serbatoi che sarebbero all’ordine del giorno.
Nella lettera di diffida inviata al Comune di Genova si spiega che: “la convivenza dei residenti che vivono in prossimità con questa industria è sempre stata caratterizzata dalle regole del buon vicinato che oggi vengono a mancare a causa di questa improvvisa accelerazione che trasforma un Parco, quello dei Forti, in una zona industriale.
La logistica non aiuta e ha effetti pesanti di traffico in Via Carso che risulta una via estremamente precaria, oggetto di continui cedimenti, stretta ed esente di protezioni a valle che hanno dimostrato, con vari incidenti, la sua vera natura di stradina collinare.
Riteniamo che questo ampliamento di circa 1200 mq sia l’ennesima ferita che questa città non può più sopportare, considerata l’importanza del Parco dei Forti e la sua centralità nel settore turistico”.
“Siamo senza una rete fognaria – scrive il comitato – e subiamo una manutenzione inesistente di un territorio che risulta abbandonato a partire dalla regimentazione delle acque alla potatura degli alberi, alla pulizia delle cunette della raccolta acque piovane e dalla messa in sicurezza di frane permanenti in terreni pubblici”.
Sempre secondo la denuncia, “la cementificazione continua della Panarello ha causato non pochi problemi negli anni e tuttora si subiscono le conseguenze su una regimentazione delle acque inesistente”.
A fronte di una proposta di delocalizzazione in altra zona industriale cittadina, l’Assessore comunale Cenci – che segue la vicenda – ha risposto che l’azienda non può spostarsi a causa di una serie di macchinari che necessitano di rimanere in tale territorio, ma in caso di mancato ampliamento minaccia di lasciare Genova.
“Se non può spostare i macchinari in altro sito industriale genovese, eventualmente anche più consono al progetto di ampliamento prospettato – si domandano residenti e Comitato – non si comprende come possa spostare gli stessi macchinari fuori Genova, magari in altra regione, senza considerare che l’attività distributiva è principalmente concentrata nella nostra città”.
A rendere ancora più confusa la situazione, poi la dichiarazione che sarebbe stata resa in fase progettuale (e come confermato dai tecnici del comune e dall’assessore Cenci) secondo cui “il progetto della società Panarello prevede un ampliamento in parziale sconfinamento nel terreno confinante, e deve in ogni caso essere rispettata una distanza dal confine di cinque metri, salvo consenso del confinante, che non è stato chiesto e che non sarà mai concesso”.
Secondo il Comitato e i residenti, quindi, “ogni provvedimento volto ad accogliere tale progetto è manifestamente illegittimo”.
In tal senso è stata notificata formale diffida al Comune di Genova dal rilasciare qualsiasi atto di assenso alla procedura concertativa avanzata dalla Società Panarello, stante “l’evidente violazione del diritto di proprietà dell’istante e comunque, in ogni caso, stante la violazione delle disposizioni regolanti le distanze”.
“Considerato che l’ampliamento, a detta della Società, è fondamentale per la prosecuzione dell’attività – spiegano ancora Comitato e residenti – ci si chiede perché sia stato presentato un tale progetto così manifestamente irrealizzabile e che non potrà mai essere approvato.
Avremmo voluto discutere di tutti questi aspetti anche con la società Panarello, ma nonostante tutte le nostre richieste di interlocuzione, questa non ha mai manifestato interesse ad instaurare un dialogo”.
Nella lettera inviata al Comune, il Comitato difesa del Parco dei Forti e delle Mura si domanda “se, in realtà, il vero obiettivo non sia un altro, ossia il cambio di destinazione d’uso con la trasformazione dell’area da zona verde a zona industriale, nascondendo sotto il progetto di sviluppo commerciale volto a favorire le attività produttive quella che sempre più pare appalesarsi come una pura e semplice speculazione edilizia, operazione che potrebbe mettere a rischio l’occupazione anziché difenderla”.