Genova – E’ prevista per le prossime ore l’autopsia sul corpo straziato di Alice Scagni, la donna di 34 anni uccisa a coltellate dal fratello Alberto, 42 anni, dopo una lite per strada, in via Fabrizi a Quinto.
Ben 17, secondo le prime ricostruzioni, le coltellate inflitte dall’assassino che potrebbe aver teso un vero e proprio agguato alla sorella con la quale i rapporti erano tesi da tempo.
Un’ipotesi suffragata dall’arma usata per il delitto e che probabilmente l’aggressore ha portato con sè deliberatamente e forse già con l’intenzione di usarla.
Sulle immagini postate sui social, l’uomo mostra un coltello ed altre armi come in una sorta di minaccia anche se non è chiaro a chi sia rivolta.
Una delle ipotesi investigative riguarda la possibilità che Alberto Scagni abbia chiesto a più riprese denaro alla sorella e che questa abbia deciso di non darglielo scatenando la reazione omicida.
Indagini anche sull’incendio della porta della nonna dei due e che potrebbe aver ricevuto analoghe richieste di denaro.
Di certo i vicini di casa dell’uomo, che ora si trova in carcere, lo descrivono come una persona con gravi problemi, specie recentemente, dopo aver perso il lavoro.
Liti con i vicini e diverse denunce potrebbero delineare un disturbo psichico che probabilmente avrebbe dovuto far scattare degli allarmi che invece, come spesso succede, erano stati ignorati.
Ora, per Alice Scagni non c’è più nulla da fare e la donna lascia un marito e un figlio di un anno e mezzo che crescerà senza la madre.
Il suo presunto assassino si trova in carcere e molto probabilmente la difesa chiederà una perizia psichiatrica per valutare lo stato mentale al momento del delitto.