Genova – Prometteva guadagni impossibili, sul mercato pericoloso e tuttora non del tutto regolamentato delle criptovalute, e pubblicava foto in giacca e cravatta con lo sfondo della città di Londra per convincere amici e parenti di essere un broker finanziario esperto in “criptovalute” ma, in realtà, era un allenatore di calcio amatoriale e non aveva alcuna abilitazione professionale (obbligatoria) per raccogliere denaro per investimenti.
Gli uomini della Guardia di Finanza di Genova, su richiesta della Procura di Genova, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari ed hanno sequestrato preventivamente la somma di 58.580,00 euro nei confronti di un genovese di 24 anni che è ora accusato di aver approfittato di amici e parenti per sottrarre somme di denaro anche importanti con la scusa di investimenti in criptovalute che, già di per sè stessi sono molto contestati e considerati ad altissimo rischio.
L’uomo risulta indagato per abusivo esercizio dell’attività d’intermediazione finanziaria per indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.
A far scattare le indagini la denuncia di un 35enne che ha affidato al sedicente broker ben 10mila euro provenienti dalla liquidazione. Somme che non solo non avrebbero fruttato gli interessi da capogiro promessi dalle criptovalute ma che probabilmente sono andati perduti su mercati estremamente pericolosi e rischiosi che sono da tempo sotto l’esame di autorità finanziarie per la loro rischiosità e volatilità.
Secondo le ipotesi di accusa, che dovranno essere confermate dal processo, il giovane avrebbe raccolto somme per un totale sin qui stimato di 77mila euro da parenti e amici – molti dei quali conosciuti in spiaggia a Sestri Levante per fantomatici investimenti che il giovane, sprovvisto di abilitazione professionale, non poteva proporre e tantomeno seguire e che potrebbero aver portato alla perdita totale delle somme.
Approfittando delle amicizie e millantando una carriera nel settore finanziario, il giovane falsificava persino i report sull’andamento degli investimenti usando il logo di una nota azienda che non ha alcun settore di investimenti legato alle criptovalute proprio per l’estrema rischiosità del mercato.
Dalle indagini è anche emerso che il falso broker si era impossessato della tessera bancomat di una anziana prozia ed avrebbe prelevato circa 6mila euro in una sola settimana forse per “coprire” le perdite degli investimenti.
Le indagini accerteranno come sono andati i fatti e le eventuali responsabilità punite ma si raccomanda sempre di verificare il possesso dei titoli abilitanti da parte delle persone che propongono investimenti e che devono possedere una specifica autorizzazione verificabile.